La Chiesa di San Michele Arcangelo di Manduria Un modello di architettura e,sopratutto,un luogo di preghiera ove una comunità di Frati vive e incarna una spiritualità che viene trasmessa da più di sette secoli.

Publié le 19 août 2011 par Andrecaffa @andrecaffa

La Chiesa di San Michele Arcangelo -

Manduria Immagine Articolo La chiesa di san Michele Arcangelo, voluta dai padri Servi di Maria i quali introdussero, nella città, il culto della Vergine Addolorata, ispirando anche la creazione dell’omonima Congrega, è una delle meglio tenute e ricche di un considerevole patrimonio artistico.

Lunga venticinque metri e larga dodici, la chiesa, che presenta al suo interno un ordine architettonico composito, conserva una statua dell’Addolorata, giudicata tra le migliori fra quelle presenti a Manduria, mentre ricchi sono i donativi ed i lasciti fatti in particolari occasioni liturgiche.

Non manca, tra l’altro, un organo con ampia orchestra, pulpito, grande sacrestia. L’altare maggiore, isolato, di prospetto all’unica porta d’ingresso, è dedicato all’Arcangelo san Michele, che ritroviamo, però, dipinto in un quadro situato nel secondo altare a sinistra della navata.

La tela, creata da Pietro Bianco nella metà del XVIII secolo consta, in realtà, di una copia ricavata, non senza variazioni, dal fortunato prototipo originale dipinto su seta da Guido Reni nel 1635, e conservato nella chiesa romana di santa Maria della Concezione e, sin dal 1636, riprodotto in stampe.

Il primo dei sei altari, invece, a partire dalla destra, fu eretto dalla famiglia del barone Primicerii, e custodisce un quadro raffigurante il Cristo Crocifisso che indica la ferita di s. Pellegrino Laziosi.

Sulla sinistra, invece, troviamo, nel primo altare, la tela raffigurante san Pietro Apostolo. Proseguendo, sul secondo altare a destra è presente la tela raffigurante Cristo Crocifisso ed i dolenti, pare di Gaetano Bianco, come suggerirebbero i modi attardati rispetto alla presunta data di esecuzione ed il brano paesaggistico che fa da sfondo.

Inoltre va segnalato che l’opera, datata intorno al 1691, replica, con qualche minima variante, un soggetto analogo che si trova presso la chiesa delle Scuole Pie.

Accanto a quest’opera troviamo, infine, l’altare dedicato ai Sette Fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria col quadro nel quale è dipinta l’Addolorata che veste del suo abito i primi suoi servi. La tela fu creata da Pietro Bianchi intorno alla metà del XVIII secolo; in rotta col padre Diego Oronzo, in quest’opera l’autore assume, per la prima volta, piena dignità artistica, anche se la composizione si direbbe debitrice delle invenzioni paterne come confermano le due figure dei padri fondatori, rappresentati sul lato sinistro, letteralmente desunti dall’analogo soggetto di Diego Oronzo Bianchi dipinto, nel 1734, per la chiesa dello Spirito Santo.

Inoltre, la fonte da cui è tratta l’immagine della Vergine potrebbe essere l’analogo soggetto dipinto da Agostino Masucci, nella chiesa di san Marcello al Corso a Roma, nel 1727, la cui postura si direbbe proposta in contro parte.

A completare il panorama artistico all’interno della chiesa, dopo il San Pietro, la cui prima segnalazione si deve al Tarentini, e la cui composizione, di gusto tardo manierista, potrebbe appartenere alla produzione di Gaetano Bianco, ed il quadro di san Michele, troviamo la tela raffigurante la Gloria dei santi Filippo Benizi e Giuliana Falconieri, opera di Pietro Bianchi, risalente alla metà del XVIII secolo.

Informazioni La chiesa è aperta al pubblico; l’accesso è consentito ai diversabili.

Indirizzo:Convento S. Michele Arcangelo Dei Servi Di Maria

Via Roma, 38, 74024 Manduria Taranto, Italia

Telefono +39 099 979 4405

‎ Bibliografia Tarentini, L. (1899), Manduria Sacra, ovvero storia di tutte le chiese e Cappelle distrutte ed esistenti, dei Monasteri e Congregazioni laicali dalla loro fondazione fino al presente, edizione anastatica, Manduria, Provveduto editore.

Mariggiò, M. G. (1995), I servi di Maria a Manduria dal secolo XVI al secolo XIX, Napoli, Casa editrice Servi di Maria Italia Meridionale.

Guastella, M. (2002), Iconografia sacra a Manduria, repertorio delle opere pittoriche (secc. XVI – XX), Manduria, Barbieri editore.

Brunetti, P. (2007), Manduria tra storia e leggenda. Dalle origini ai giorni nostri, Manduria, Barbieri Selvaggi Editori.

questo articolo é stato tratto dal sito  itriabarocco.it